Dott. Fabrizio Iacono
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PROSTATITE CRONICA ABATTERICA ED UTILIZZO DELLE ONDE D’URTO A BASSA INTENSITÀ

Maggio 11, 2021/in News /da lf49fhbl

La prostatite cronica abatterica o Prostate Pain Syndrome (PPS) è una patologia caratterizzata da dolore episodico persistente o ricorrente stimolato dalla palpazione della prostata, in assenza di infezione o di altra patologia locale evidente. Tale disturbo è spesso associato a conseguenze cognitive, comportamentali, sessuali o emotive negative, e può dare luogo a sintomi suggestivi di basse vie urinarie e disfunzione sessuale.
La prevalenza dei sintomi varia dall’1 al 14,2% ed il rischio di esserne affetti aumenta con l’età: gli uomini di età compresa tra 50 e 59 anni hanno un rischio 3,1 volte maggiore rispetto a quelli di età compresa tra 20 e 39 anni.
Il dolore è il sintomo principale della PPS. Come caratteristica comune delle sindromi dolorose croniche, anche la PPS non presenta un’ eziologia specifica. Una possibile spiegazione sta nel fatto che la condizione si verifica con maggiore probabilità negli uomini suscettibili esposti ad uno o più fattori iniziali, che possono essere singoli, ripetitivi o continui. È stato inoltre ipotizzato che possano essere implicate cause infettive, genetiche, anatomiche, neuromuscolari, endocrine e autoimmunitarie. In fase avanzata, vi è la probabilità che si generi uno stato infiammatorio o una lesione neurogena che si perpetua nel tempo creando danni cronici. Una ipotesi causale più recente, invece, suggerisce la formazione di cambiamenti a livello neuronale, il cosiddetto fenomeno della “neuroplasticità”, che può sfociare in un dolore neuropatico.
La PPS può compromettere la capacità da parte del paziente di avere una vita sessuale normale.
In uno studio condotto in Inghilterra, il 73% dei pazienti con dolore cronico ha avuto un certo grado di problemi sessuali a causa del dolore. Questi problemi possono verificarsi a causa di diversi fattori, specialmente psicologici, come diminuzione dell’autostima, depressione e ansia, che contribuiscono alla perdita della libido.
Anche la presenza di dolore pelvico può aumentare il rischio di DE indipendentemente dall’età, così come i farmaci antidolorifici (oppioidi e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina [SSRI]), i quali influenzano la diminuzione della libido e il ritardo dell’eiaculazione. La disfunzione sessuale, di conseguenza, aumenta la rabbia, la frustrazione e la depressione, mettendo a dura prova i pazienti e le loro relazioni.
In questo contesto, l’utilizzo delle onde d’urto a bassa intensità applicate a livello perineale può aiutare a gestire in modo ottimale la sintomatologia da PPS.
Sono stati effettuati alcuni studi in letteratura che supportano l’efficacia di questo trattamento nella cura della prostatite cronica abatterica. Una recente revisione Cochrane di interventi non farmacologici per CPP ha infatti riportato una riduzione di sintomi a seguito del trattamento rispetto alla condizione precedente il controllo ed ha concluso che la terapia con onde d’urto extracorporee può migliorare i sintomi senza un aumento degli eventi avversi.
Il trattamento consiste in una seduta settimanale di onde d’urto a bassa intensità per 4 settimane. Ogni seduta è composta di 3000 impulsi con una intensità di 0.25mJ/mm2. La sonda per effettuare il trattamento è posizionata in zona perineale con il paziente a gambe leggermente flesse. Il trattamento è indolore e non comporta alcun rischio per il paziente.
Le onde d’urto possono infatti essere utilizzate ad esempio per spegnere l’infiammazione ed il dolore e per favorire la neo angiogenesi. Infatti grazie a micro traumatismi tissutali, vi è un aumento dell’espressione di fattori di crescita come eNOS, VEGF, PCNS e BMP. Ciò genera un rimodellamento dei tessuti, una riduzione della infiammazione e la conseguente riduzione del dolore ed una neoangiogenesi delle arteriole. I nuovi vasi sanguigni migliorano l’apporto di sangue e l’ossigenazione della zona trattata.

https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/05/image0.jpeg 480 640 lf49fhbl https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/03/logo_fabrizioiacono.png lf49fhbl2021-05-11 14:05:352021-05-12 17:17:32PROSTATITE CRONICA ABATTERICA ED UTILIZZO DELLE ONDE D’URTO A BASSA INTENSITÀ

Giovanissimi e insicuri, a Napoli è boom della chirurgia per aumentare le dimensioni.

Maggio 8, 2021/in News /da lf49fhbl

 

Giovani, molto attenti al proprio corpo e spesso ossessionati dalle “dimensioni”. In questi ultimi mesi il prof. Fabrizio Iacono ha registrato un vero e proprio boom di richieste di una chirurgia che può correggere dimensioni poco “soddisfacenti” nei giovanissimi partenopei.

Gli interventi e le prenotazioni per questo tipo di chirurgia sono aumentati moltissimo. A chiedere aiuto sono soprattutto uomini tra i 28 e i 32 anni, spesso molto attenti alla propria condizione fisica ma anche molto insicuri per l’unico aspetto sul quale possono intervenire solo grazie alla chirurgia.

Pur in mancanza di un vero e proprio studio che possa censire l’aumento di questa chirurgia nell’area metropolitana di Napoli, il chirurgo ha stimato un incremento che si attesta sul 20%. “Solo nel mio studio quest’anno ho visitato più di 90 pazienti convinti di aver bisogno di un aumento delle dimensioni. Alcuni solo suggestionati da idee poco realistiche, altri realmente in difficoltà.

Quello che emerge dalla mia esperienza clinica è anche una ricaduta psicologica pesante del lockdown su questi ragazzi. Non sono uno psicologo, ma è parte del mio lavoro cogliere i segnali di ansia e di stress emotivo nel caso di pazienti che chiedono interventi così delicati. Il lockdown ha aumentato esponenzialmente le insicurezze, portando i giovani ad immergersi sempre più in una dimensione virtuale che ora deve riconciliarsi con incontri reali. Di qui l’ansia di non poter deludere le aspettative, soprattutto se le dimensioni non sono per così dire “generose”.

Per maggiori approfondimenti, leggi l’articolo su Il Mattino .

https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/05/5945584_2102_foto_prof._fabrizio_iacono.jpg 208 380 lf49fhbl https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/03/logo_fabrizioiacono.png lf49fhbl2021-05-08 09:12:382021-05-08 09:16:19Giovanissimi e insicuri, a Napoli è boom della chirurgia per aumentare le dimensioni.

Quando “lui“ si sente inadeguato! Soluzioni chirurgiche

Aprile 26, 2021/in News /da lf49fhbl

Un’indagine dice che la maggior parte dei giovani si sente sottodotata e che nelle stesse condizioni si trova il 23% degli adulti. È il complesso di Pollicino, la paura di avere un pene troppo piccolo. La causa è la sindrome del confronto che spesso nasce da bambini (osservando di soppiatto il pene paterno che appare gigantesco).
In assoluto, nessuno si reputa deficitario. Il complesso nasce dal raffronto con gli altri, oggi più che mai possibile nelle palestre, nelle piscine, sulle riviste pornografiche.
Ma sia chiaro: il problema delle dimensioni dell’organo genitale è una competizione tra maschi. Lei c’entra pochissimo (eccezioni a parte). Se alle donne si chiede quale sia l’elemento fondamentale per la soddisfazione sessuale, risponderanno che al primo posto c’è l’aspetto sentimentale. Mentre il pene occupa la quinta piazza. E poi la vagina è lunga soltanto 8-13 centimetri e un pene piccolo è comunque in grado di fare il suo dovere. Nonostante ciò, un ultimo studio scandinavo ha evidenziato scientificamente per la prima volta  che le misure sono importanti per la soddisfazione femminile.
Comunque , le dimensioni per molti sono un’ossessione  la lunghezza media è di 12 centimetri, ma anche a nove stiano sereni. Sotto i nove e fino a sette si parla di ipodotazione e sotto i sette di micropene (il vero problema!).

Prendere le misure
Quasi la totalità degli uomini se l’è misurato almeno una volta. Premesso che il confronto tra organo a riposo e in erezione non ha senso perché i piccoli in proporzione si allungano di più, è tutt’altro che facile effettuare la misurazione da soli. Si deve stirare il pene con una manovra che coincide con l’erezione. Sembra semplice, ma non lo è: il pene va stirato né troppo né troppo poco e la misura parte dalla sinfisi pubica, il punto di raccordo frontale delle due ali del bacino.
Poi, attenzione: nel momento di massima eccitazione il fatto stesso di misurare innesca l’afflosciamento.
Le dimensioni a riposo sono anche in stretta correlazione con la temperatura. Basta una doccia fredda e il pene si riduce della metà. Anche l’adrenalina prodotta dallo stress influisce sull’organo maschile, che ne riceve meno. Molti pazienti chiedono che fare per far crescere il proprio pene. L’alimentazione non c’entra. C’entra l’uso, perché il glande, l’estremità del pene, ha bisogno di esercizio, come ogni parte del sistema vascolare. Ai miei pazienti sessantenni si consigliano  due rapporti alla settimana. Ai ragazzi non c’è bisogno di dare consigli.

La forma del pene è anch’essa importante per avere un rapporto sessuale penetrativo valido. In genere la forma perfetta è a cosiddetta “banana” ma il 6% circa  della popolazione maschile presenta, per cause congenite o acquisite,  curvature accentuate del pene che se al di sopra di 30% rendono il rapporto penetrativo molto difficile o impossibile. L’unico metodo per valutare la giusta forma del pene è l’auto-fotografia che consenta poi il calcolo dell’angolo di curvatura.

La chirurgia per aumentare le dimensioni.

Le recenti tecniche chirurgiche consentono di effettuare interventi di allungamento del pene con risultati soddisfacenti non solo dal punto di vista cosmetico ma anche “centimetrico” con un guadagno anche di alcuni centimetri.

La tecnica consiste di tre fasi principali: in un primo momento viene ridotto il grasso prepubico se abbondante con una vera liposuzione o con asportazione chirurgica e plastica a V rovesciata , successivamente vengono sezionati i legamenti che ancorano i corpi cavernosi alle ossa pubiche facendo avanzare i corpi cavernosi verso l’esterno , facendo così emergere la parte immersa del pene con un effetto di maggiori dimensioni, infine viene effettuata una scrotoplastica per far arretrare l’attaccatura dello scroto più verso la radice del pene rendendo più evidente il corpo del pene stesso .

Le richieste sono molte e non sempre l’intervento deve essere eseguito. Spesso si tratta di problemi di natura psicologica e non reali . Altre volte va corretta la sola forma che appare troppo “curva” per problemi congeniti o acquisiti e non compatibile con l’atto sessuale. In alcuni casi, infine, guadagnare qualche centimetro può risolvere non solo problematiche pratiche ma soprattutto problemi psicologici decennali!

Nei molteplici casi eseguiti con la mia equipe il grado di soddisfazione è sempre stato molto alto.

https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/04/secualita.png 806 1200 lf49fhbl https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/03/logo_fabrizioiacono.png lf49fhbl2021-04-26 12:41:032021-04-26 12:56:35Quando “lui“ si sente inadeguato! Soluzioni chirurgiche

È il laser Verde la nuova frontiera dell’urologia

Aprile 19, 2021/in News /da lf49fhbl

Tecniche sempre più all’avanguardia, chirurgia sempre meno invasiva. l’urologia ha subito una trasformazione grazie alla tecnologia, si è passati da una chirurgia aperta a una endoscopica laparoscopica, robotica facendo così passi in avanti considerevoli. Un cambiamento radicale soprattutto per la cura delle malattie prostatiche. Quarant’anni fa operavamo a cielo aperto con una degenza di sette giorni, oggi un intervento all’ipertrofia prostatica benigna viene eseguito anche attraverso il laser verde e il paziente viene dimesso il giorno dopo, in anestesia locale e con tecniche operatorie assolutamente non invasive con risultati eccellenti come quarant’anni fa. Tecniche laparoscopiche anche per i tumori del rene o alla vescica, anche in questo caso l’aiuto dei robot è fondamentale perché non si effettuano più grandi incisioni, attraverso piccoli fori si raggiunge la parte interessata.

Ancora le linee endoscopiche: per la vescica o anche per i calcoli ai reni abbiamo una strumentazione che sempre più piccola e sempre più tecnologica. Andiamo avanti con risultati eccellenti con la tecnologia che ha cambiato l’approccio chirurgico. La prevenzione, tuttavia, resta la miglior cura per queste patologie: è fondamentale per quelle oncologiche come cancro della prostata o della vescica o del testicolo. I controlli periodici sono indispensabili per intervenire immediatamente. In questo periodo di pandemia la prevenzione è stata fortemente rallentata, da un lato per l’affollamento delle strutture sanitarie dovute al Covid, dall’altro anche per la preoccupazione degli stessi pazienti di evitare contatti e quindi la possibilità di contagio.

Rallentamenti che vanno recuperati e superati. Gran parte delle strutture si sono adeguate alle nuove tecniche gran parte delle strutture ospedaliere, infatti, così come i centri privati convenzionati di Napoli sono attrezzati. Se guardiamo al futuro la chirurgia tradizionale andrà a sparire mentre ci saranno tecniche sempre più innovative e all’avanguardia che permetteranno soluzioni chirurgiche sempre più efficaci e sempre meno invasive che consentono anche una rapida ripresa del paziente, gli strumenti non si muovono da soli conta la mano del chirurgo come conta il pilota per l’automobile. Questi strumenti hanno consentito di fare passi estremamente avanti nel campo dell’urologia.

 

>> Vedi articolo in Pdf 

 

 

https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/04/Fabrizio-Iacono-laser-verde.jpg.png 513 584 lf49fhbl https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/03/logo_fabrizioiacono.png lf49fhbl2021-04-19 09:49:262021-04-26 12:32:52È il laser Verde la nuova frontiera dell’urologia

Ipertrofia prostatica benigna: risoluzioni sempre meno invasive !

Marzo 22, 2021/in News /da lf49fhbl

L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è considerata la causa più frequente di ostruzione delle vie urinarie dell’uomo. Ne soffre, in maggiore o minor misura, circa il 50% degli uomini nella sesta decade di vita. L’ingrossamento prostatico è causa di un’ostruzione a livello dell’uretra prostatica e, secondariamente, una ipertrofia compensatrice del muscolo detrusore che determina sintomatologia da “riempimento” come Pollachiuria (urinare spesso emettendo poche gocce di urina), urgenza minzionale, necessità di svegliarsi la notte per urinare, la cosiddetta nicturia. Successivamente insorgono manifestazioni cliniche “da svuotamento” come ad esempio difficoltà ad iniziare la minzione, sensazione di svuotamento incompleto, gocciolamento minzionale. Le indicazioni al trattamento chirurgico sono: pazienti con sintomi moderati e refrattari al trattamento medico. Pazienti con desiderio espresso di trattamento chirurgico per evitare l’uso di farmaci. Nell’ambito del trattamento chirurgico, le opzioni possibili ai nostri giorni sono molteplici; la maggior parte degli interventi chirurgici ormai sono di tipo endoscopico e non prevedono nessuna incisione chirurgica.Da circa 1 anno eseguiamo tra i vari trattamenti innovativi ( Green Laser e Laser al Thulium) anche una nuova tecnica mininvasiva per la cura dei sintomi ostruttivi dovuti alla ipertrofia prostatica benigna denominata REZUM.
Questa tecnica prevede l’utilizzo di vapore acqueo che elimina l’eccesso di tessuto prostatico. Il vapore acqueo viene iniettato tramite un ago all’interno della prostata e vaporizza il tessuto ipertrofico causa della sintomatologia.

L’intervento dura circa 15 minuti e non prevede alcuna incisione chirurgica. L’operazione si può eseguire in regime di day hospital e in anestesia locale o lieve sedazione . Rispetto ad altre tecniche chirurgiche per l’ipertrofia prostatica benigna i pazienti operati con la tecnica REZUM hanno un beneficio definitivo della loro sintomatologia a circa 3 mesi dall’intervento chirurgico. In qualche settimana si nota un grande miglioramento delle difficoltà urinarie e una notevole riduzione della necessità di alzarsi la notte per mingere. I risultati sono particolarmente duraturi: nell’arco di 4 anni, in media, solo il 4% dei pazienti deve sottoporsi di nuovo all’intervento. Inoltre è l’unica tecnica che prevede la preservazione dell’eiaculazione in circa l’85% dei pazienti trattati.

 

 

 

 

 

 

https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/03/rezum-3.jpg 457 500 lf49fhbl https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/03/logo_fabrizioiacono.png lf49fhbl2021-03-22 13:59:202021-03-23 08:01:59Ipertrofia prostatica benigna: risoluzioni sempre meno invasive !

Il Varicocele

Marzo 11, 2021/in News /da lf49fhbl

Cosa è il varicocele?
Il varicocele è una patologia di carattere benigno caratterizzata da un abnorme dilatazione delle vene del plesso pampiniforme con ristagno di sangue che a lungo termine può provocare diverse complicanze. Usualmente si verifica a sinistra giacché la vena spermatica si inserisce ad angolo retto nella vena renale, con conseguentemente aumento della pressione intravenosa, aumentato rischio di dilatazione valvolare e conseguente inversione del flusso, ovvero un reflusso, verso il testicolo.

Quali sono i sintomi?
Il quadro sintomatologico del varicocele è solitamente pauci sintomatico; alcune volte, nei gradi più elevati può manifestarsi un senso di peso o dolenzia sorda a livello scrotale con possibile coinvolgimento dell’inguine, in particolar modo quando il paziente assume per lungo periodo la stazione eretta. Può dare qualche fastidio o attacco doloroso di tanto in tanto, specie con il caldo, dopo un duro esercizio, alla fine di un rapporto sessuale, oppure dopo un tempo prolungato in stazione eretta. Le vene dilatate possono essere visibili e facilmente riconosciute alla palpazione da una mano esperta (sensazione di palpare un sacchetto di vermi); talvolta il testicolo colpito può risultare più piccolo rispetto al controlaterale.

Come si diagnostica il varicocele?
È possibile diagnosticare il varicocele grazie ad una semplice visita uro – andrologica. Il primo passo è l’esame obiettivo che viene eseguito in ortostasi, dal momento che in condizioni di clinostatismo potrebbero non apprezzarsi gradi lievi. Il medico palpando il plesso pampiniforme può avvertire la sensazione di dilatazione delle vene come “interiora di pollo”. Tutto ciò può accentuarsi se al paziente si chiede di effettuare un ponzamento (manovra di Valsalva) a causa del ridotto deflusso venoso centrale.
Il testicolo controlaterale può apparire leggermente diminuito di volume o di consistenza.

È sufficiente la visita clinica per la diagnosi?
No, la diagnosi va confermata ed approfondita con un semplice esame non invasivo: l’eco color doppler scrotale e dei vasi spermatici sia in clinostatismo che in ortostatismo. Ciò è utile per valutare: il diametro delle vene e la presenza, la tipologia e la velocità del reflusso venoso.
In pazienti in età fertile è utile eseguire uno spermiogramma di controllo.

Perché è importante diagnosticare il varicocele?

Secondo evidenze scientifiche è la patologia più frequente nel maschio infertile. È presente nell’11,7% della popolazione maschile adulta e nel 25,4% degli uomini che presentano uno spermiogramma alterato (Jungwirth 2012).

Le alterazioni del liquido spermatico sono costituite da una riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi (oligo – astenospermia) e da un aumento delle forme anomale (teratospermia).
I varicoceli più gravi possono comportare le seguenti complicazioni:
Atrofia testicolare. In medicina, il termine atrofia fa riferimento a una riduzione della massa di un tessuto o di un organo, provocata dalla diminuzione del volume cellulare (cioè delle cellule che costituiscono il tessuto o l’organo colpito).
L’atrofia testicolare, quindi, è una riduzione delle dimensioni di uno o di entrambi i testicoli.
In caso di varicocele, il testicolo interessato è ovviamente quello affetto dal problema ai vasi venosi testicolari.
Le precise cause scatenanti sono poco chiare. Secondo la teoria più accreditata, a provocare l’atrofia testicolare sarebbe il ristagno di sangue venoso a livello scrotale; in questo sangue, infatti, vi sono tossine e prodotti di scarto prelevati dai tessuti appena irrorati, che, sostando a lungo nello scroto, determinerebbero un danno più o meno grave al testicolo e una riduzione del suo volume.
Inoltre, sempre per colpa del ristagno di sangue venoso, la circolazione sanguigna arteriosa risulta ostacolata e insufficiente a mantenere in vita tutte le cellule del testicolo con varicocele.

https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2016/07/ThinkstockPhotos-510374921-746x500-1.jpg 500 746 lf49fhbl https://fabrizioiacono.it/wp-content/uploads/2021/03/logo_fabrizioiacono.png lf49fhbl2021-03-11 13:46:122021-03-22 14:08:39Il Varicocele
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