IDROCELE
Sintomi, diagnosi ed approcci terapeutici
Per idrocele si intende l’accumulo di una quantità cospicua di liquido fra le membrane della tunica vaginale parietale e viscerale. È definito congenito quando si ha mancata obliterazione del dotto peritoneo – vaginale; in questo caso si ha la persistenza fra lo scroto e la cavità addominale attraverso la quale il liquido rifornisce lo scroto per gravità. È tipico l’accentuarsi con l’ortostatismo ed il ridursi con il clinostatistismo.
L’idrocele acquisito è tipico dell’adulto ed è secondario a processi di tipo infiammatorio di tipo epididimario o del testicolo, a sub – torsioni, traumi scrotali, tumori testicolari e non da ultimo come esito di un varicocele trattato chirurgicamente.
Il contenuto liquido è solitamente limpido, tendente al giallo citrino.
I sintomi dell’idrocele
Il paziente nota un aumento di volume dell’emiscroto interessato con senso di pesantezza e dolenzia a livello inguino – scrotale.
Qualunque individuo di sesso maschile che noti di avere un testicolo gonfio (o il genitore che noti un gonfiore al o ai testicoli del proprio bambino) deve contattare immediatamente il proprio medico, per un approfondimento della situazione.
Come avviene la diagnosi
Il paziente deve ricorrere all’urologo – andrologo che effettuerà una accurata anamnesi riguardo pregressi traumi o patologie andrologiche.
La tempestività della diagnosi è assai importante; se, infatti, il gonfiore fosse collegato a un condizione grave, una diagnosi tardiva potrebbe essere all’origine di spiacevoli conseguenze. All’esame obiettivo si nota un aumento di volume dell’emiscroto con presenza di superficie liscia e sotto tensione. Palpando la zona questa risulta non dolente, di consistenza teso – elastica e solitamente il testicolo è di difficile reperibilità.
Esami strumentali
L’ecografia è utile per la caratterizzazione delle cause che hanno portato allo sviluppo dell’idrocele. Inoltre, si può evidenziare il contenuto del sacco scrotale, se questo è corpuscolato, eventuale presenza di sepimenti fibrosi e per analizzare la struttura del didimo.
Trattamenti
Qual è il trattamento contro l’idrocele, per bambini e per adulti
L’idrocele nei bambini molto piccoli tende a scomparire spontaneamente, senza alcun trattamento particolare. In genere, i tempi di guarigione consistono in circa 12 mesi, non di più.
Se l’idrocele nei bambini molto piccoli non scompare spontaneamente o tende a peggiorare anziché migliorare, i medici potrebbero ritenere indispensabile il ricorso alla chirurgia. L’intervento chirurgico in questione consiste in un’operazione di drenaggio del liquido presente. Per quanto riguarda gli adulti, il trattamento è preminentemente chirurgico. Esso consiste nel drenaggio del liquido in eccesso e nell’asportazione ed eversione della tunica vaginale al fine di prevenire eventuali recidive. L’intervento si effettua in regime di day surgery con l’applicazione di anestesia locale.
Possibili complicanze post-intervento
Può esservi la possibilità della formazione di un lieve edema della parete e del contenuto scrotale che di solito richiede qualche settimana per la completa risoluzione. La ricomparsa della raccolta liquida è rara.
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