La Microtese
L’andrologia chirurgica, branca dell’urologia che si occupa della terapia chirurgica dei genitali maschili, ha avuto in questi ultimi anni un enorme sviluppo grazie anche alle tecniche di fecondazione assistita che consentono di ottenere la gravidanza anche con un singolo spermatozoo iniettato direttamente nell’oocita femminile (ICSI).
Quadri clinici come l’azoospermia ( l’assenza completa di spermatozoi nel liquido seminale) ritenuti irrisolvibili fino a qualche anno orsono, sono oggi risolvibili grazie a recenti metodiche di microchirurgia testicolare.
Già da qualche anno è possibile, nei quadri di azoospermia ostruttiva, nei casi, cioè , in cui sono ostruite le vie di uscita degli spermatozoi che conducono i gameti maschili dal testicolo all’esterno, di prelevare frammenti di tessuto testicolare (TESE – Testicular Sperm Estraction) dai quali è possibile recuperare spermatozoi validi per una fecondazione assistita del tipo ICSI ( iniezione intracitoplasmatica di singolo spermatozoo) con risultati positivi in oltre il 40% dei casi.
Nei casi, però, di azoospermia non ostruttiva, nei quali, cioè, non esiste una ostruzione all’uscita degli spermatozoi ma c’è una scarsa produzione di questi a livello testicolare, la tecnica di TESE risulta efficace in solo il 15% circa dei tentativi. In questi casi, quindi, è stata messa a punto una metodica microchirurgica chiamata Micro-Tese.
La metodica chirurgica, che prevede una piccola incisione scrotale e l’apertura a libro del testicolo, viene eseguita in anestesia locale, in day-hospital e con l’ausilio di un sistema ottico di ingrandimento (microscopio operatorio), che ingigantendo il campo operatorio di circa 40 volte, consente la visualizzazione dei singoli tubuli seminiferi riconoscendo quei pochi che presentano al loro interno gli spermatozoi .
Il prelievo mirato dei frammenti tissutali di testicolo, con tubuli dilatati contenenti gli spermatozoi, consentirà, poi, all’equipe di biologi di estrarre gli spermatozoi utili per la fecondazione intracitoplasmatica (ICSI) e il successivo impianto dell’embrione nella partner femminile da parte dell’equipe di ginecologi.
I risultati ottenibili con questa metodica (MICROTESE) arrivano fino al 50% dei casi di recupero di spermatozoi consentendo, quindi, gravidanze considerate impossibili fino a qualche anno fa.
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