Trattamento del Varicocele Tecnica Chirurgica Mini-invasiva (sec. Iacono)
Cos’è il Varicocele?
Il varicocele è una condizione patologica benigna caratterizzata dall’ectasia (dilatazione) delle vene testicolari. Queste vene sono organizzate in un plesso, definito p. pampiniforme che ha il compito di drenare il sangue dal testicolo. Questa condizione è più frequente al testicolo sinistro (95%) più raramente al destro (5%), ciò a causa delle differenze anatomiche tra le due vie vascolari. Il varicocele ha un’incidenza piuttosto alta, con un picco dell’8% tra i 10 e i 19 anni. Colpisce il 15-20% della popolazione maschile ed è presente nel 30-40% degli uomini con problemi di fertilità.
Il più delle volte è asintomatico, nei casi più avanzati può presentarsi come una sensazione gravativa, un dolore o un fastidio a carico del testicolo interessato.
La stasi venosa che si ha nel varicocele determina alterazioni metaboliche locali con la conseguenza di alterazioni strutturali nella linea maturativa degli spermatozoi che ha come conseguenza una riduzione della capacità fecondante. Le alterazioni del liquido seminale che si presentano riguardano la diminuzione del numero di spermatozoi e/o alterazioni della loro motilità e morfologia.
La diagnosi è clinica e si avvale di metodiche strumentali (eco-color-doppler scrotale).
La terapia va attuata quando è presente un’alterazione del liquido seminale tale da determinare infertilità nel soggetto colpito, oppure quando la sintomatologia è importante, e consiste nella correzione chirurgica mediante legatura e sezione delle vene stesse.
Quale tecnica chirurgica?
Negli anni sono state messe a punto diverse tecniche chirurgiche per la correzione del varicocele, il cui obiettivo è quello di legare e sezionare o in alternativa sclero-embolizzare il plesso venoso ectasico. Vediamole singolarmente, cercando di capire le differenze
Tecnica sec. Palomo con approccio retroperitoneale: il taglio di 4 – 5 cm viene eseguito medialmente alla spina iliaca anterior-superiore e lateralmente all’ombelico e l’isolamento della vena spermatica dietro i visceri addominali, dopo aver sezionato tutti i muscoli della parete addominale. Questa tecnica può considerarsi ormai obsoleta dato il rischio di lesione di visceri addominali, l’elevata percentuale di persistenza del varicocele per la frequente presenza di anastomosi venose basse che non possono essere legate e soprattutto la difficile esecuzione nel paziente sovrappeso. Necessita di anestesia spinale o totale.
Tecnica sec. Ivanissevich con approccio inguinale: l’incisione viene eseguita 2 cm al di sopra della sinfisi pubica. S’incide quindi l’aponeurosi del muscolo obliquo esterno. Una volta isolato il funicolo spermatico si legano tutte le vene ectasiche presenti. Tecnica chirurgica valida, tuttavia la percentuale di persistenza del varicocele è dell’ordine del 5 – 7% a cause delle suddette anastomosi venose basse, di difficile esecuzione nei casi di concomitante ernia inguinale. Può essere eseguita in anestesia locale.
Tecnica Laparoscopica: intervento chirurgico vero e proprio che prevede un’anestesia necessariamente totale. L’approccio è addominale con 2/3 trocar. Nonostante la bassa percentuale di recidiva/persistenza del varicocele, secondo noi è una tecnica da non preferire data la possibilità d’intervento con procedure molto meno invasive sia da un punto di vista chirurgico che anestesiologici e altrettanto valide.
Sclero-embolizzazione: l’approccio minimamente invasivo di questa metodica radiologica contrasta con l’elevato tasso di recidive e persistenze del varicocele.
Tecnica sec. Marmar modificata Iacono : una microincisione sub-inguinale alla radice dello scroto di circa 1 cm, l’assenza di muscolatura addominale della regione permette un facile isolamento e repertazione del funicolo spermatico. Tutti i vasi venosi ectasici vengono isolati, legati e sezionati, anche quelli con anastomosi più basse. I vantaggi sono la quasi totale assenza di persistenza e/o recidiva del varicocele, la rapida durata dell’intervento 15 min circa, la possibilità di esecuzione in Day Hospital e in anestesia locale.
Tra le numerose tecniche chirurgiche messe appunto negli ultimi anni, quella microchirurgica con accesso sub-inguinale-scrotale, è quella che offre i risultati migliori in termini di assenza di recidiva/persistenza del varicocele e soprattutto in termini di disconfort per il paziente.