Impianto Protesi Idrauliche e Malleabili
Disfunzione Erettile
La Disfunzione Erettile (DE) colpisce circa in 3 milioni di uomini in italia e di questi circa il 30% non risponde ai trattamenti riabilitativi ed alle comuni terapie con farmaci (Viagra, Levitra, Cialis).
Patologie come il Diabete mellito o l’Induratio Penis Plastica possono causare dei danni irreversibili a carico delle strutture erettili.
Impianto di sistemi protesici penieni
Stesso discorso vale per gli uomini sottoposti ad interventi chirurgici estesi del pavimento pelvico come ad esempio:
Prostatectomia radicale
Cistectomia radicale
Chirurgia ano-rettale
In tutti i casi non-responder alla terapia orale di prima linea o la auto-iniettiva intra-cavernosa di seconda linea, si rende necessario l’impianto di sistemi protesici penieni, come ausilio all’attività erettile.
Le protesi peniene
Le protesi peniene sono costituite da due cilindri che vengono inseriti nei due cilindri naturali del pene: i “corpi cavernosi”. Si distinguono due tipi di protesi: le “non idrauliche” e le “idrauliche”
Le prime sono le più semplici: costituite da due cilindri di consistenza costante che producono un’erezione di rigidità sufficiente alla penetrazione, ma tale da permettere la flessione del pene per essere riposto negli slip. I modelli idraulici sono invece costituiti da due cilindri, un dispositivo di controllo internamente allo scroto e un serbatoio di liquido posizionato internamente (solitamente dietro l’osso pubico). Si ha un sistema a circuito chiuso, dove il liquido viene trasferito ai due cilindri per ottenere l’erezione e, sempre a comando manuale, viene ritrasferito al serbatoio per ottenere la flaccidità. La protesi idraulica permette di ottenere un’erezione di consistenza e aspetto non distinguibile da un’erezione naturale.
Quali sono le tipologie di protesi più utilizzate?
Le tipologie di protesi peniene più utilizzate sono: quelle malleabili e quelle idrauliche.
Come funzionano le protesi malleabili?
Le protesi peniene malleabili sono strutturalmente le più semplici: costituite da due cilindri di consistenza costante che determinano un’erezione praticamente costante con una rigidità sufficiente alla penetrazione, ma tale da permettere la flessione del pene per essere riposto negli slip.
E quelle idrauliche?
Quelle idrauliche sono suddivise in due tipologie: le bicomponenti e le tricomponenti. Queste protesi sono costituite da una piccola pompa posizionata nella sacca scrotale collegata ad un reservoir di liquido ed alla protesi vera e propria. Nelle bicomponenti il serbatoio di liquido forma un tutt’uno con la pompa di controllo; nelle tricomponenti invece il serbatoio di liquido è separato ed è posto in sede retropubica, tra la vescica e l’osso.
Che differenza c’è tra le protesi bicomponenti e quelle tricomponenti?
Tra le due tipologie la tricomponente offre un un migliore controllo dell’erezione. Il funzionamento è molto semplice, cioè quando c’è la necessità si agisce sulla pompetta posta nello scroto fino al raggiungimento dell’erezione, alla stessa maniera la si riduce.
Qual’è la durata media dell’intervento?
L’intervento chirurgico dura circa 1 ora a prescindere dal tipo di protesi utilizzata e può essere eseguito in anestesia loco-regionale con una degenza in clinica di 24 ore.
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