Ipertrofia prostatica benigna: risoluzioni sempre meno invasive !
L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è considerata la causa più frequente di ostruzione delle vie urinarie dell’uomo. Ne soffre, in maggiore o minor misura, circa il 50% degli uomini nella sesta decade di vita. L’ingrossamento prostatico è causa di un’ostruzione a livello dell’uretra prostatica e, secondariamente, una ipertrofia compensatrice del muscolo detrusore che determina sintomatologia da “riempimento” come Pollachiuria (urinare spesso emettendo poche gocce di urina), urgenza minzionale, necessità di svegliarsi la notte per urinare, la cosiddetta nicturia. Successivamente insorgono manifestazioni cliniche “da svuotamento” come ad esempio difficoltà ad iniziare la minzione, sensazione di svuotamento incompleto, gocciolamento minzionale. Le indicazioni al trattamento chirurgico sono: pazienti con sintomi moderati e refrattari al trattamento medico. Pazienti con desiderio espresso di trattamento chirurgico per evitare l’uso di farmaci. Nell’ambito del trattamento chirurgico, le opzioni possibili ai nostri giorni sono molteplici; la maggior parte degli interventi chirurgici ormai sono di tipo endoscopico e non prevedono nessuna incisione chirurgica.Da circa 1 anno eseguiamo tra i vari trattamenti innovativi ( Green Laser e Laser al Thulium) anche una nuova tecnica mininvasiva per la cura dei sintomi ostruttivi dovuti alla ipertrofia prostatica benigna denominata REZUM.
Questa tecnica prevede l’utilizzo di vapore acqueo che elimina l’eccesso di tessuto prostatico. Il vapore acqueo viene iniettato tramite un ago all’interno della prostata e vaporizza il tessuto ipertrofico causa della sintomatologia.
L’intervento dura circa 15 minuti e non prevede alcuna incisione chirurgica. L’operazione si può eseguire in regime di day hospital e in anestesia locale o lieve sedazione . Rispetto ad altre tecniche chirurgiche per l’ipertrofia prostatica benigna i pazienti operati con la tecnica REZUM hanno un beneficio definitivo della loro sintomatologia a circa 3 mesi dall’intervento chirurgico. In qualche settimana si nota un grande miglioramento delle difficoltà urinarie e una notevole riduzione della necessità di alzarsi la notte per mingere. I risultati sono particolarmente duraturi: nell’arco di 4 anni, in media, solo il 4% dei pazienti deve sottoporsi di nuovo all’intervento. Inoltre è l’unica tecnica che prevede la preservazione dell’eiaculazione in circa l’85% dei pazienti trattati.